Seoul, Ho Chi Minh e Sydney – ecco le nuove tappe di Simply Italian
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Il valore delle importazioni di vino del Giappone ammonta nel 2016 a oltre 1,3 miliardi di euro, collocando il Paese al 7° posto di un ranking dell’import vitivinicolo mondiale, che vede la Francia nel ruolo di primo esportatore con una quota di mercato del 53%, seguita a distanza da Cile e Italia, entrambi con un peso del 12%. In tale scenario, degna di nota ma favorita dal dazio all’import ridotto (che diverrà nullo dal 2017) è la crescita della penetrazione commerciale dei vini cileni, che 10 anni fa rappresentavano appena il 3% del valore dell’import vitivinicolo giapponese.
Nonostante in Giappone i consumi di vini d’uva rappresentino solamente il 37% del totale nel settore del vino, essi sono aumentati in maniera significativa nel corso degli ultimi anni, in parallelo a un calo della diffusione dei prodotti enologici a base di riso (sakè) che si manifesta come un trend destinato ad accentuarsi negli anni a venire. A conferma di ciò, la GDO sta aumentando la gamma d’offerta di vino nei propri scaffali, mentre nell’on-trade sono sempre più numerosi ristoranti e winebar che si fanno promotori di eventi volti a promuovere e diffondere la conoscenza del vino presso i local: una tendenza che rende quello giapponese uno dei mercati più interessanti per gli esportatori del Made in Italy.